giovedì 3 settembre 2015

Il secondo giorno mi sveglio dopo tre o quattro ore di sonno - nonostante avessi reingerito altre pillole di melatonina - con l'idea di andare a Ueno, che avevo visto di sfuggita la sera prima.

Per giunta ho pensato che per abituarmi alla JR e alla metro l'ideale fosse partire con tragitti brevi per orientarmi meglio, almeno per i primi giorni: si è rivelata una buona scelta specie perchè di giorno giravo da solo e con l'aiuto di Google Maps quando ero in hotel non mi sono "perso" una volta.
Unica nota, non ho ancora capito ora ma sia le mappe su Google che quelle sulla rivalutata - vi dirò poi - Lonely Planet sono... al contrario: all'inizio pensavo fossi io ad essere ancora sotto jet lag, ma altre persone che ho incontrato mi hanno confermato quest'ipotesi, non ho idea del perchè.

Il mio albergo era a meno di 100 metri dalla fermata Asakusabashi, dove ferma la metro Asakusa (quella rossa, molto comoda per molti spostamenti di luoghi turistici) e la linea gialla JR: non ho attivato il JR pass da subito, anzi, l'ho fatto solo l'ultima settimana, ma temevo che i trasporti fossero più cari, complice anche il cambio favorevolissimo con l'euro.

Gialla una fermata ad Akihabara e poi Yamanote a Ueno.

Come dicevo precedentemente, la lonely planet si è rivelata in alcuni casi uno strumento utile, in altri un disastro: complici le mappe - al contrario - e la non segnalazione di molti luoghi importanti - specie le fermate della metro - per quanto riguarda il Giappone non la promuovo a pieni voti, anzi.

In ogni caso, a Ueno ci sono molti luoghi che val la pena visitare: il museo nazionale è sicuramente in cima alla lista; a differenza dell'Italia e di molti stati europei, a partire da un museo come questo si può notare come il Giappone promuova la cultura in maniera differente.
A cominciare dal prezzo, decisamente basso - intorno ai 1000Yen - per i musei e le mostre top, per arrivare a farti sputare cicche qualora tu le stia masticando al momento dell'ingresso; tuttavia, in molti casi - non in quello del museo nazionale ovviamente - le indicazioni sono solo in giapponese.
Probabilmente per le olimpiadi del 2020 cambierà qualcosa.

Nel museo nazionale potete trovare tutta la storia di Tokyo e del Giappone, ospitando pezzi d'artigianato, manifatture, spade, yukata, ukiyo-e (sono i dipinti realizzati con una tecnica particolare, ci arriveremo) eletti tesori nazionali: è uno dei modi migliori per iniziare il proprio tour.








A seguire nelle zone limitrofe del parco di Ueno, che è enorme, giusto per precisare, ci sono il museo nazionale della natura e della scienza, che si è rivelato essere un'attrativa più per famiglie e bambini, nonostante fosse comunque interessante, e il museo delle arti occidentali che non ho avuto modo di visitare quel giorno dal momento che era chiuso, credo per ristrutturazione.







Non è finita, perchè un po' più a sud (o a nord?) c'è il Metropolitan museum, al quale dall'esterno non si darebbero due lire: invece è stata una piacevole rivelazione.

All'interno è possibile visitare una casa giapponese - e non solo - del periodo edo in tutta la sua interezza (o piccolezza?) togliendosi le scarpe ed entrando come fossimo a casa: in più se capitaste al momento giusto come è accaduto a me, una delle guide vi guiderà attraverso il percorso della casa senza costi aggiuntivi rispetto al biglietto d'entrata. Non male.

Se siete repellenti ai bambini è giusto sappiate che, fatta eccezione per il museo nazionale, buona parte delle attrazioni in questa zona saranno sempre target di famiglie con figli a seguito: se sono giapponesi tuttavia, avete ben poco di cui preoccuparvi, visto che i bambini sono più educati della maggior parte degli adulti stranieri. Ueno è infatti una zona verde lontana, in tutti i sensi, dagli agglomerati di Shinjuku e Shibuya, ed è normale che per passare un pomeriggio in tranquillità le famiglie si rifugino in questo paradiso. Inoltre, la vicinanza con lo zoo è un altro elemento da non trascurare.



Le distanze all'interno dello zoo, manco a dirlo, sono enormi, tant'è che c'è un treno (!) che collega il lato ovest a quello est: non essendo un fan sfegatato degli zoo, posso parlare per paragone con quello di Berlino, visitato un anno prima, e quello di Tokyo non ha nulla da invidiargli, anzi.
Quello nipponico possiede infatti tante specie, com'è logico aspettarsi, che in quello tedesco non avevo visto: allo stesso modo è possibile assistere a spettacoli con le foche e altri animali marini.
La mascotte è il panda.



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