giovedì 31 dicembre 2009

Buon anno nuovo!

新年あけましておめでとうございます!
Buon anno nuovo!



martedì 22 dicembre 2009

Tennō Tanjōbi 天皇誕生日


Oggi è il Tennō Tanjōbi (天皇誕生日), il compleanno dell'Imperatore del Giappone, Akihito. Oggi moltissimi giapponesi, armati di minibandierine,


si sono recati nel cortile del palazzo reale per augurare a lui e alla sua famiglia una lunga vita. Questa sera, invece, lo stesso Akihito sarà in televisione per parlare alla nazione. Oggi è dunque festa nazionale per molti, non per tutti. Tra questi "non per tutti" ci siamo noi che come al solito siamo alzati in un'ora disumana per recarci a scuola a ricevere le votazioni finali e per fare gli "ultimi" saluti. La cosa positiva, però, è che questa mattina la metropolitana era VUOTA. Ci siamo addirittura SEDUTI! Non sulla Yamanote 山手, certo, ma sulla Mita si. E credetemi, voglio sottolineare questo evento perchè è più unico che raro.
Questa sera ci sarà la festa di fine anno a scuola. Roba da mangiare, da bere e musica dal vivo non mancheranno. Il tema di quest'anno è il rosa. Bisognerebbe andare con qualche vestito / accessorio di questo colore, noi andremo principalmente per salutare le 先生 e gli altri. Dopo andremo al karaoke con Valentina o al Round 1 con tutti gli altri. Chi vivrà vedrà.
Auguri all'Imperatore allora \°/

Japan x Bowl al Tokyo Dome


Ieri sera (21 Dicembre) siamo andati a Suidobashi, dove si trova il Tokyo Dome (東京ドーム sito uffciale) insieme ad Alex per assistere al Japan x Bowl, finalissima della X-League di football americano. Le due squadre a scontrarsi erano i Kajima Deers (sito ufficiale) e i Fujitsu Frontiers (sito ufficiale), cervi vs. lupi. Non conoscendo nessuna delle due squadre prima della partita abbiamo deciso che io avrei tifato i Deers, Jgor i Frontiers. Entrare nel Tokyo Dome è una vera emozione, soprattutto sapendo che li vengono disputateimportantissime partite di baseball (e i giapponesi, nel baseball, sono tra i migliori al mondo).

Il biglietto costava 2.500 円 e i posti erano liberi, infatti siamo riusciti a prendere dei posti stupendi, quasi sul campo, che nelle partite di baseball sicuramente valgono centinaia di €. L'evento era più grande di quanto ci immaginassimo. Il Tokyo Dome è un'enorme struttura al coperto che può ospitare fino a 55.000 persone. Tutta la parte superiore era vuota, ma quella inferiore, la più grande, era stracolma. Qua di seguito i alcuni filmati e delle foto della serata.
Ah, alla fine a spuntarla sono stati i Deers \°\ |°| /°/ GO! GO! DEERS!!



Le cheerleaders ballavano sulle note di nel blu dipinto di blu di Modugno °_°


Ingresso dei Kajima Deers!


Ingresso dei Frontier!


Azione di gioco 1


Azione di gioco 2


Ci sarebbe anche il filmato della premiazione finale ma è troooopo lungo.











Un paio d'ore di free talking..

Oggi, come "ultimo" giorno, 8日本人 (giapponesi. Per la maggior part studentesse/i universitarie/i) sono venuti in classe per fare quello che si chiama "free talking" per un paio d'ore. Free talking consiste nel, semplicemente, parlare con qualcuno liberamente. Nello specifico dopo esserci presentati tutti (nel corso della presentazione gli ospiti dovevano indovinare, basandosi sui nostri indizi, la nostra nazionalità) siamo usciti, ciascuno con un 日本人, per Shin-Okubo a chiaccherare e guardare / fotografare i kanji che conosciamo e quelli che non conosciamo. Tornati in classe abbiamo stampato le foto dei kanji e fatto una breve presentazione, sempre a coppie, davanti a tutti gli altri. La presentazione verteva sui Kanji fotografati: cosa significa, dove l'hai trovato, perchè l'hai fotografato ecc...è stato un bel diversivo per passare l'ultima giornata, ci ha dato l'occasione per parlare un pò di giapponese con madrelingua e "conoscere" un pò di persone:

かりな, るみ, さちこ, あみ, ひとみ (la ragazza che faceva coppia con me), みほ, あい, かずや e あきら

Per quel che mi riguarda ho fotografato questo:


che significa, grazie a ひとみ --> かんりゅうさぼう ed è una sorta di 韓国の喫茶店 (かんこくのきっさてん, caffetteria Coreana).

Domani ultimo, questa volta sul serio, giorno di scuola per le votazioni finali e poi reeeeeelaxxx \°/

NB: se non vedete le scritte in giapponese non avete la lingua installata sul pc : o

venerdì 18 dicembre 2009

Com'è cantare con Bill Gates

Si. Siamo andati al Karaokekan (sito ufficiale) con Bill Gates da giovane. Bill Gates, il cui vero nome è Amadeus, è uno svedese a grandi linee così:

che canta come un pazzo qualsiasi canzone in pieno stile Iggy Pop. Sarebbe capace di cantare anche Figaro come Iggy Pop.

Insieme a lui eravamo con altri 4 svedesi (tra cui due nostri compagni di classe) e Alex.

La serata al Karaokekan è stata, come al solito, divertente, strana, con pareti colorate, luci stroboscopiche e costosa, ma ne vale sempre la pena (all you can drink).


Presentazione di "Ore Giapponesi" in giapponese


Qualche settimana fa siamo andati all'Istituto Italiano di Cultura a Tokyo (sito ufficiale), a Chiyoda-ku - Tokyo, per assistere alla presentazione ufficiale del famoso libro "Ore Giapponesi" di Fosco Maraini per la prima volta in lingua giapponese. Chi è Fosco Maraini? Nato a Firenze nel 1912 è stato un etnologo, orientalista, alpinista, fotografo, scrittore e poeta italiano.
Maraini si laureò in Scienze Naturali e Antropologiche all'Università degli Studi di Firenze. Nel 1937 raggiunse l'orientalista maceratese Giuseppe Tucci, che conosceva assai bene sanscrito, tibetano, hindi, nepali, bengali e altre lingue asiatiche, in una spedizione in Tibet, alla quale ne sarebbe seguita un'altra undici anni più tardi, nel 1948. Da tale esperienza scaturì la grande passione che lo portò a dedicarsi allo studio delle culture e dell'etnologia orientale e a scrivere Segreto Tibet.
Prima della seconda guerra mondiale, Maraini si trasferì in Giappone, dapprima nel Hokkaidō, a Sapporo, e poi nel Kansai e a Kyōto, come lettore di lingua italiana per la celebre università locale. L'8 settembre 1943 si trovava a Tokyo e rifiutò, assieme alla moglie, di aderire alla Repubblica di Salò. Venne quindi internato in un campo di concentramento a Nagoya con tutta la sua famiglia. Durante la prigionia compì un gesto d'alto significato simbolico per la cultura giapponese: alla presenza dei comandanti del campo di concentramento si tagliò il mignolo della mano sinistra con una scure. Non ottenne la libertà, ma una capretta ed un orticello permisero alla famiglia Maraini di sopravvivere. Finita la guerra tornò in Italia, per poi ripartire verso nuove mete quali il Tibet, Gerusalemme, il Giappone e la Corea.
Conosciuto per i suoi numerosi lavori fotografici in Tibet e in Giappone, Maraini fotografò le catene del Karakorum e dell'Hindu Kush, l'Asia centrale e l'Italia in generale; fu insegnante di lingua e letteratura giapponese all'Università di Firenze e uno dei massimi esperti di cultura delle popolazioni Ainu del Nord del Giappone.
Noto anche come alpinista, svolse la sua attività principalmente nelle Dolomiti, dove compì le sue prime ascensioni con Emilio Comici, Tita Piaz e Sandro del Torso. Partecipò inoltre ad alcune importanti spedizioni del Club Alpino Italiano: quella del 1958 al Gasherbrum IV (7980 m, nel Karakorum, Pakistan), guidata da Riccardo Cassin, e quella del 1959 organizzata dalla sezione di Roma del CAI al Saraghrar Peak (7350 m, nell'Hindu Kush, Pakistan), guidata da Franco Alletto e Paolo Consiglio. Su entrambe le spedizioni scrisse un libro: Gasherbrum 4, Baltoro, Karakorum e Paropamiso.
Dopo aver divorziato da Topazia Alliata, nel 1970 sposò in seconde nozze la giapponese Mieko Namiki con la quale visse a Firenze, nella villa paterna di Torre di Sopra, presso il Poggio Imperiale, lavorando alla sistemazione del suo archivio fotografico e dei suoi moltissimi libri rari.
È morto nel giugno del 2004, con la volontà di essere seppellito in un piccolo cimitero della Garfagnana.


Una delle sue opere più importanti è senza dubbio "Ore Giapponesi" è il racconto di un viaggio compiuto da Fosco Maraini a cavallo degli anni 1953-1954, ma Ore giapponesi attinge anche dal patrimonio di conoscenze acquisite dall’autore negli anni che vanno dal 1938 al 1946 quando, per undici lunghi mesi, Maraini fu internato in un campo di prigionia da cui rischiò di non uscire vivo, a causa delle posizioni assunte in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943 *. Nell’edizione del 2000 di Ore Giapponesi, Maraini colma un divario di quasi 50 anni con delle note che si riferiscono ai suoi viaggi più recenti e ci aggiorna sui mutamenti, a volte orripilanti, a volte encomiabili, ma sempre straordinari, sopravvenuti nel frattempo.
Ore Giapponesi è un viaggio svolto in condizioni ideali, con mezzi economici sufficienti, l'assistenza di amici del posto e una acquisita familiarità con la cultura di un Paese altrimenti impenetrabile, a causa non solo della lingua, ma anche della scrittura e delle consuetudini, a volte poco comprensibili ai suoi stessi cittadini. «Anche da noi un avvocato incontra delle difficoltà a leggere uno scritto di chimica [...] Di fronte invece ad ideogrammi di una disciplina diversa da quella abituale occorre un ulteriore studio approfondito, non dico per capire, ma per compitare». (italialibri.net)


Senza dubbio Ore Giapponesi è un testo fondamentale per chiunque desideri approcciarsi al mondo nipponico e per tutti coloro che, già esperti, desiderano approfondire le proprie conoscenze.

La presentazione è stata molto interessante: si è svolta in un'aula magna all'interno dell'Istituto Italiano di Cultura dalle ore 18:30 alle 20:30 circa. Molte persone sono intervenute a questo evento e grazie anche all'aiuto della traduzione simultanea tramite appositi auricolari siamo stati in grado di apprezzare ancora di più l'evento.
Qui di seguito l'intero programma della serata:

18:30-18:35: Saluto introduttivo: Umberto Donati, Direttore IIC Tokyo.
18:35-18:40: Saluto: Vincenzo Petrone, Ambasciatore d'Italia in Giappone.
18:40-18:45: Intervento del traduttore: Prof. Atsushi Okada, Prof. Università di Kyoto.
18:45-19:00: Intervento: Prof. Tomotada Iwakura "Raccontando Fosco: lo sguardo di un italiano sul Giappone".
19:00:-19:15: Lettura dei brani scelti dal libro: Otani Tomoemon (Attore di kabuki).
19:15-19:35: Incontro: Prof. Corrado Molteni, Addetto accademico e culturale, Ambasciata d'Italia. Dott. Pio D'Emilia, giornalista SKY TG24.
19:35-20:15: Proiezione del documentario "Lettere d'amore del Giappone: le amicizie di Fosco".
20:15-20:20: Chiusura della serata: Sig.ra Mieko Maraini.



La serata si è poi conclusa con un buffet per tutti e un giro per il quartiere alla ricerca di tempi buddhisti e shintoisti con Melania, che lavora al IIC di Tokyo.

giovedì 10 dicembre 2009

Le luci di Tokyo

Girovagando un pò ho trovato un bel montaggio dedicato alle luci di Tokyo, penso valga la pena guardarlo (per metterlo a tutto schermo cliccare sulla X a fianco tra la scritta vimeo e il volume)



Concerti Dog Ear Records

Un paio di settimane fa siamo stati invitati dalla Dog Ear Records ad assistere al concerto dedicato al cd di prossima uscita


diviso in due serate: sabato e domenica. Ovviamente siamo andati a entrambe le serate.
Durante il concerto Nobuo e alcuni membri dello staff della Dog Ear presentavano gli artisti che poi si esibivano. Tra un'esibizione e l'altra spesso e volentieri c'erano delle pause, talvolta anche lunghe, nelle quali lo staff interagiva con il pubblico, lasciando premi o semplicemente intrattenendo gli spettatori mentre sul palco venivano posizionati nuovi strumenti.

I concerti si sono svolti all'Astro Hall di Harajuku (click qui per sito ufficiale) e duravano quasi 4 ore!

Oltre al piacere di incontrare nuovamente Nobuo, Reiko, Hiroki e Miyu abbiamo ascoltato della musica eccezionale. Qui di seguito il programma di entrambe le date con annessi link ai siti ufficiali degli artisti (dai quali a volte è possibile ascoltare pezzi di brani), delle foto (alcune prese dal blog della Dog Ear) e un paio di video (non ripresi da me per vostra fortuna : P)

Minami Nozaki

Cliccando qui è possibile entrare nel sito dedicato a questi concerti.
















Chiudo linkando direttamente il sito della Dog Ear ringraziandoli per averci invitato ^ ^
http://www.dogearrecords.com/

e gli esami si avvicinano...

Ci siamo...questi 3 mesi sono passati in un attimo e già siamo in prossimità degli esami finali. Ormai non passa giorno in cui non stiamo ore a studiare anche di pomeriggio. Le cose da studiare sono davvero troppe: 133 Kanji più circa il doppio di composizioni. 113 pagine di grammatica...è dura ma ce la faremo. Il test finale si divide in 3 parti diverse per 3 giorni diversi: - mercoledì 16 orale dalle ore 9:30: consiste in un'intervista con una sensei, una presentazione, poi ci mostreranno una foto, ci faranno domande alle quali dovremo rispondere poi viceversa: saremo noi a dover fare domande alla sensei. Ci chiederanno cosa abbiamo fatto la scorsa settimana (benkyoushimasu! benkyoushimasu!) e cosa abbiamo in programma di fare la prossima; cosa ci piace fare, cosa non ci piace fare, i nostri hobby, la nostra famiglia, il nostro paese ecc... - la mattina seguente, il 17 (alè), avremo il test di ascolto: ci faranno sentire diverse registrazioni di dialoghi, descrizioni, orari, appuntamenti, posizioni ecc...e dovremo svolgere degli esercizi rispondendo (o scegliendo la risposta esatta) in base a quello che abbiamo capito. - fin qua si può anche fare senza troppi problemi, ma il bello viene il 21, quando dalle 9:00 inizierà il test scritto, la bestia nera. E' qui che dovremmo applicare le 113 pagine di regole grammaticali, i 133 Kanji con combinazioni, le particelle e la lettura... Presto finiremo come lui

Una montagna di Ramen °_°


Son e Isoc sono gli unici due Coreani della classe. E' strano, considerando che in generale i Coreani che studiano giapponese sono tantissimi.
Son e Isoc hanno 27 anni, abitano a 3 minuti a piedi dalla KAI e ciononostante riescono ad arrivare in ritardo ogni mattina, per la gioia di Naito e Yoshida, le nostre due sensei. Qualche settimana fa ci hanno portato a pranzo a Takadanobaba (a una sola fermata da Shin-Okubo) insieme a Åsa, Alex, Carl, Victor e Rodrigo in un ristorante di ramen che ha dell'incredibile: pagando 720 Yen (circa 6€) si può scegliere il ramen di 3 diverse dimensioni: piccolo, medio e grande. Noi, ovviamente, ci siamo fiondati sull'
おおきい, quello grande. Ci hanno portato una piccola scodella di ottimo brodo di carne e, a parte, BEN 450gr. di pasta. Potete solo immaginare cosa vuol dire mangiare un piatto simile.

Il posto è a 5 minuti a piedi dalla stazione (girare a destra e seguire il centro commerciale fino a Lotteria, qui entrare nella stradina a sinistra fino a
Lawson & Dawson, poi a destra sempre dritti), bisogna fare coda per mangiare ma ne
vale davvero la pena

Kebab a colazione, pranzo e cena



Sono anche qui! Non escono dalle pareti (cit. Alien) come da noi, anzi è abbastanza difficile trovarli, ma i "kebabbari" sono anche qui! Quale miglior pranzo quando si ha fame? Quale migliore scusa se non avere due compagni di scuola turchi? E allora via: in 2 settimane, 2 kebab. Eppure in Italia 2 era più o meno il numero massimo di Kebab che consumavo all'anno!
In 2 settimane, dicevo, Emin e Burak ci hanno accompagnato, insieme ad Alex, Rodrigo, Åsa, Carl, Poe e Victor in ben 2 "kebabbari" differenti.
Il primo, la scorsa settimana, si trova a Shinjuku, non troppo distante dallo Studio ALTA, e il gestore pareva essere un buon amico di Emin e Burak. Abbiamo mangiato benissimo e fino a scoppiare, cominciando con un classico panino, passando poi ad un piatto di carne con pane arabo come non ne assaggiavo da anni, finendo poi con del thè turco e pasticcini al miele [baklava] (2 portate di thè e 2 di pasticcini). Il tutto condito con una bevanda particolare, l'ayran: una bevanda a base di yogurt. L'ayran è un composto di yogurt, acqua e sale, con proporzioni variabili. Si ritiene che la pratica di aggiungere sale allo yogurt si sia originata per prolungarne il tempo di conservazione.
Può essere preparato anche con succo di cetriolo al posto dell'acqua, o insaporito con aglio o menta.


La seconda volta oggi, a Takadanobaba [il quartiere in cui è vissuto Osamu Tezuka, creatore tra gli altri di Atom, tanto che all'uscita della stazione c'è un murales dedicato a tutti i suoi personaggi e la musichetta del treno in partenza (qui ogni stazione della Yamanote-sen ha una musica diversa per i treni in partenza per ogni stazione) riprende proprio quella di Atom. E' anche il quartiere dove Son e Isoc, i due Coreani, ci hanno portato a mangiare il miglior ramen da quando siamo qua: 450gr. di ramen a 720 Yen, ma di questo farò un post a parte].
Questa seconda volta il menù non è cambiato da quella precedente tranne che per il baklava che mancava ;_;


Grazie a Emin e Burak, i due aspiranti biologi ; )

martedì 1 dicembre 2009

Bisogna pur sopravvivere


Oggi abbiamo svolto un primo veloce lavoro per una compagnia che si occupa principalmente della sintonizzazione vocale per navigatori satellitari. Cercavano madre lingua che si occupassero di leggere una lista di numeri e vocaboli per "cablare" il navigatore in modo che il timbro vocale del guidatore sia riconosciuto a più livelli. E' andata bene, il lavoro era più che semplice, lo stipendio segreto. Purtroppo è stato solo per questa volta, ma almeno è entrato in tasca qualcosa e si tira avantiiiii \°/