giovedì 13 gennaio 2011

Cosa mi manca del Giappone

poter camminare a testa alta ovunque senza correre il rischio di pestare qualche porcheria in strada

se sei in ritardo per colpa dei trasporti pubblici i trasporti pubblici ti chiedono scusa e ti danno una giustificazione da presentare al datore di lavoro

se il mezzo pubblico che stai aspettando dovrebbe arrivare tra 16 secondi, stai sicuro che arriverà tra 16 secondi

non ti fai problemi a metterti in coda perchè tutti gli altri rispettano la fila

in primavera passeggiare sotto splendidi fiori di ciliegio

la sirena di quartiere che puntualmente alle 4 e 30 di pomeriggio avvisa tutti che i bambini stanno uscendo da scuola

il ramen, il sushi col thè verde caldo, la birra, i fagiolini salati, l'izakaya

l'acqua gratis in tutti i ristoranti

il poter spostarmi ovunque con le tasche delle borse aperte sapendo che nessuno mi ruberà mai niente e il poter uscire di casa la mattina senza preoccuparsi di aver chiuso o meno la porta, tanto controlliamo stasera

i gesti meccanici che a noi sembrano tanto inutili dei controllori del treno e degli autisti

le macchinette per le bibite ad ogni angolo di strada

perdersi a Tokyo e, tentando di trovare il modo giusto per tornare a casa, scoprire dei piccoli quartieri, dei piccoli parchi, dei piccoli templi che sembrano usciti da un dipinto

il tono di voce altissimo di camerieri e cuochi in alcuni ramenya

i cervi liberi nel parco di Nara

togliersi le scarpe davanti alla porta di casa per andare a dormire sul tatami

i biscottini di Tully's e il sedersi negli Starbucks dopo una lunga camminata

rifugiarsi in uno dei tanti baikingo quando si ha tanta fame

prendere il treno e metterci mezz'ora per essere davanti alle porte di Disneyland

i rumori dei negozi koreani dedicati ai cantanti di moda

i fazzolettini sponsorizzati che distribuiscono per strada

dopo pranzo andare a piedi a SHinjuku e prendersi il caffè da Segafredo con il cameriere che prova a parlarmi in italiano

andare al karaoke e cantare a scuarciagola chumbawamba con i miei amici

guardare un grattacielo dal basso e farsi venire le vertigini

stare seduto su una sdraio in una caffetteria e osservare da una vetrata la skyline della baia di tokyo al tramonto

le case dell'orrore

i piccoli cani vestiti in maniera impossibile

le ragazze che pur di apparire sono disposte a mettersi gonne cortissime e senza calze in pieno inverno, le stesse che riescono a truccarsi in metropolitana senza accecarsi

i tanti piccoli posti di polizia a cui chiedere informazioni

i water con la tazza riscaldata

i tombini raffiguranti i samurai pompieri

la monorotaia che passa in mezzo ai grattacieli e poi sul raindow bridge

i piatti di plastica nelle vetrine dei ristoranti

toncazzu, daisuki?

l'aspettativa del natale che anche se non si festeggia si fa sentire con migliaia di luci e alberi decorati

aspettare davanti al krispy kreme che escano le ciambelle e far la coda per averne una in più gratis

poter vestirsi come più ci piace senza essere squadrati per strada

i giganteschi parcheggi per le biciclette

farmi offrire il kebab dagli amici turchi

guardare la tokyo tower illuminata davanti al tempio di hamamatsucho

i piccoli quartieri pedonali con le loro caffetterie nei dintorni di shibuya

il 109 di shibuya. Chi vuole intendere intenda.

cucinarsi gli okonomiyaki con tanta maionese sopra

ogni sera puoi fare qualcosa di diverso

spendere meno di 3€ al mese per avere email infinite direttamente su cellulare da usare al posto degli sms, perchè li tutti i cellulari possono leggere le mail

farsi un giro ogni tanto ad akihabara

non darsi appuntamento da hachiko, perchè lo fanno tutti e c'è troppa gente, ma davanti al piccolo posto di polizia appena usciti dalla stazione

attraversare a piedi la piazza l'hachiko crossing

spendere pochi euro per giocare a qualsiasi cosa tutta la notte al round 1

l'orribile doppiaggio della televisione giapponese: inglese e giapponese insieme. Indimenticabile.

i bancomat ATM di alcune banche che riconoscono automaticamente se hai dimenticato borse od oggetti a fianco segnalandolo con una voce al microfono

se non hai soldi a portata puoi comprare snack, bevande, giornali, libri biglietti ecc...semplicemente facendo passare il tuo cellulare sopra un sensore

i campi per praticare il golf in mezzo alle case e l'impiegato che di prima mattina, sbadigliando, prova il movimento aspettando la metropolitana

il tizio che canta alla stazione di Sugamo. Chissà che fine avrà fatto.

la pasta al sugo con tonno e mais. Si, adesso mi manca anche quella.

quelli che...dormono sul treno.

la musichetta di astro boy della yamanote a Takadanobaba

il Ramen, con R maiuscola, di Takadanobaba

la "net building" che vedevamo tutti i giorni dal terrazzo della scuola

le macchinette automatiche per ordinare da mangiare

i 100 yen store dove sopravvivere

imparare a fare la soba con i miei compagni di scuola

harajuku la domenica pomeriggio

le colonnine gratuite per gonfiare le ruote delle biciclette nei parcheggi, e l’area per fare pipì dei cani dei grandi centri commerciali

i cartelli stradali a led che indicano quale strada del prossimo incrocio ad alto scorrimento è congestionata e quale libera

l’omino dei parcheggi con i manganelli illuminati a led che aiuta ad entrate ed uscire in qualunque parcheggio della città

l’uomo dell’ufficio immigrazione ed i poliziotti che fanno (il breve) inchino ad ogni loro richiesta di visione dei tuoi documenti

ricevere il resto alla cassa di qualunque esercizio commerciale od ufficio con i soldi tenuti dopo la conta in maniera orizzontale davanti a te con scontrino ed eventuale moneta….sopra i biglietti

la pazienza, la disponibilità e la cortesia di qualsiasi persona che si approcci per avere un chiarimento od un informazione sia esso ufficio, locale o luogo commerciale.

la vasca da bagno delle case che tramite display a colori animato posizionato in un altra stanza della casa permette di riempire, regolare la temperatura e sapere quando raggiunge il livello desiderato avvisandovi con un manga animato

puoi andare alle terme vicino casa in bicicletta in tranquilità dopo aver cenato

i parcheggi auto su pedane mobili che intasellano le auto all’interno di un grattacielo di auto automaticamente

la macchina della polizia che a sirene spiegate avvisa al megafono i guidatori dove si staà spostando per passare tra le auto

1i guidatori di qualunque mezzo pubblico; metro, treno, ambulanza, vigili, polizia guidano in uniforme, le cinture e con il cappello in testa

il treno commuter per l’aeroporto con il wifi max a bordo per andare su internet,le prese elettriche sui sedili, e la telecamera live sul naso del treno

camminare in una stazione del treno da 20 uscite trovando un muro di gente e passarci in mezzo senza che nessuno ti sfiori

entrare in un qualsiasi mall o grande negozio e non necessitare di rincorrere il commesso affinche ascolti

sono le 2 di notte ed hai il combini store aperto vicino casa per comprare qualcosa che hai dimenticato, il latte?

non sentire il chiacchiericcio continuo al cellulare sul treno o nei luoghi affollati piccoli


-- nb: alcune di queste sono state prese da una classifica simile di youkosoitalia --

mercoledì 12 gennaio 2011

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 4. A Shinjuku.

La giornata è afosa, il caldo quasi insopportabile.
A Shinjuku ci sono dei lavori in corso, l'uscita dalla metropolitana non ci consente quindi di godere del panorama. In lontananza scorgiamo i primi grattacieli di cui tanto abbiamo parlato e sognato in Italia. Davanti alla stazione un gruppo musicale composto da ragazzi sta suonando della musica piacevole, ci fermiamo qualche istante ad ascoltare, poi via di corsa alla scoperta di uno dei quartieri più affascinanti di Tokyo.
Notiamo un gruppo numeroso di persone ben vestite con in mano un bastone a punta, intente a coordinarsi per percorrere alcuni tratti di strada "a griglia". Lo scopo? Raccogliere eventuale spazzatura dalla strada.
Non mi è dato sapere il motivo per cui queste persone erano vestite in tailleur e giacca e cravatta per raccogliere della spazzatura (e non voglio neanche lanciarmi in facili supposizioni), fatto sta che questa è l'ennesima dimostrazione della pulizia giapponese.
Il problema dei mozziconi di sigaretta è poi irrisorio: la maggior parte dei giapponesi fuma nei locali e nei tratti di strada segnalati, buttando tutto negli appositi posacenere. Fumare per strada non è consentito se non in questi posti (tra l'altro abbastanza numerosi) però mi è capitato più di una volta di vedere Giapponesi fumare quasi di nascosto (con il mozzicone rivolto verso il palmo della mano) camminando per strada, non ho mai visto comunque qualcuno prendersi una multa per questo, nonostante ci siano piccole stazioni di polizia ogni pochi isolati (i cosiddetti Police Boxes).


Foto presa da photopassjapan (all rights reserved).

La spazzatura e i bidoni per mettercela sono è pressochè inesistenti.
Così come sui marciapiedi manca la spazzatura, mancano anche le macchine parcheggiate. In Giappone gli autisti (quei pochi che non si spostano con mezzi pubblici) portano la propria auto in appositi (numerosissimi) parcheggi.
Della doppia o tripla fila italiana non v'è traccia.
Per descrivere appieno Shinjuku e i suoi cospicui negozi musicali non c'è niente di più indicato di una galleria fotografica (nei prossimi post).

Sito ufficiale del quartiere di Shinjuku.

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 3. Metro

Sbrigata la pratica del Rail Pass è il turno di fiondarsi nell'immenso e intricato labirinto di tunnel che è la metropolitana di Tokyo. Da subito ci rendiamo conto che senza una cartina da tenere sempre a portata di mano non avremmo avuto la minima possibilità di riuscire in uno spostamento senza intoppi. Sottolineo l'importanza di portarsi dietro la piantina della metropolitana con l'immagine di quella che abbiamo utilizzato noi (metro e treni):

click per ingrandire


NB: nel retro ci sono anche le linee dei treni che posterò in un altro intervento.

L'indice di lacerazione è direttamente proporzionale all'utilità (nel trovare la stazione di interesse), anche se dopo un paio di giorni si ricordano a memoria colori e direzioni, tanto che diventa tutto molto più naturale. Ebbene si: la metropolitana di Tokyo è un labirinto nel quale ogni tunnel possiede un suo colore distintivo, imparato il quale muoversi diventa talmente facile che pare di esserci nati, in quella metropolitana.
Per raggiungere Shinjuku decidiamo di prendere la metropolitana Toei Oedo per 7 fermate. Non potendo usare il Rail Pass (che ripeto è utilizzabile solo per le linee ferroviarie) ci accingiamo a prendere il biglietto. La macchinetta automatica ci manda nel panico giusto fino a quando scorgiamo il pulsante ENGLISH (ATTENZIONE: non tutte le macchinette hanno anche la lingua inglese. Alcuni modelli, probabilmente più vecchi e presenti nelle stazioni più periferiche, sono solo in giapponese).



Una lingua che capiamo di più aiuta fino a un certo punto, cerchiamo quindi di osservare come comprano i Giapponesi e, non senza alcune discussioni, capiamo che il costo dei biglietti è proporzionale al numero di fermate (bella idea, dovremmo adottarlo anche noi un sistema del genere: paghi solo il tragitto che fai, non una tantum di 1 ora di viaggio anche per 3 sole fermate).
La scelta di comprare questo tipo di biglietti si rivela utile se è necessario fare due piccoli viaggi, andata e ritorno, ma se l'intenzione è quella di girare tutto il giorno si possono acquistare degli abbonamenti giornalieri a prezzi stracciati, sempre dalla macchinetta sopracitata.
La maggior parte dei Giapponesi ha un abbonamento nel portafoglio che fa passare accanto ai tornelli di ingresso, noi ci limitiamo a inserire il biglietto e recuperarlo, timbrato, dall'altro lato.
Lo stupore nel vedere un treno che arriva in orario è tanta per un italiano, ma in Giappone ci si deve fare il callo perchè quello che si dice in giro è vero: i mezzi di trasporto spaccano il secondo. Avete letto bene, non il minuto, il secondo. Questo perchè tutti a Tokyo si spostano con i mezzi pubblici, quindi è necessario avere un sistema di trasporto funzionale.
La metropolitana è pulitissima. Decine di giapponesi sono intenti a dormicchiare (le pause, anche se brevissime, sono dedicate al recupero di forze fisiche), ad ascoltare musica, a giocare con la Sony PSP o il Nintendo DS, a discutere quasi sussurrando. Data la folla claustrofobica, ciascuno si crea il proprio piccolo spazio mentale e attende pazientemente di arrivare a destinazione.
Per uscire inseriamo nuovamente il biglietto nel famoso tornello (quindi non perdetelo!) che, resosi conto che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, non ci restituisce il pezzo di carta, forse perchè nella fretta qualcuno potrebbe decidere di gettarlo a terra e sporcare.
ATTENZIONE: se per caso si sbaglia fermata (facendone ad esempio una o due in più) il tornello blocca il passaggio. Niente panico! Può capitare e nessuno ci guarderebbe storto, in particolare a noi stranieri, probabilmente poco abituati a spostarsi da quelle parti. Ci sono delle apposite macchinete che calcolano automaticamente la differenza da pagare, basta inserire il biglietto!

Rail Pass

Questo primo periodo a Tokyo è a discrezione di Marta, perchè sarebbe dovuta ritornare in Italia prima di noi e non avrebbe avuto altre occasioni per godersi la metropoli.
La prima scelta, dunque, ricade su uno dei quartieri più famosi di Tokyo, sede tra l'altro dei palazzi governativi: Shinjuku.
Prima di approcciarci alla famosa metropolitana di Tokyo però abbiamo un appuntamento con il Rail Pass.

Cos'è il Rail Pass?
E' il modo più veloce ed economico che gli stranieri possono adottare per utilizzare le linee ferroviarie (quindi NON le metropolitane) giapponesi, tranne lo Shinkansen NOZOMI.
Il Rail Pass è utile per muoversi nelle tratte lunghe (da città a città) o nella stessa Tokyo, che ha una linea ferroviaria dedicata. Il pass ha una durata di 7, 14, 21 giorni, a seconda dell'abbonamento (quindi del costo).
Deve essere acquistato FUORI dal Giappone, quindi se ne avete bisogno fate riferimento all'agenzia di viaggi. Per ritirarlo sarà poi sufficiente recarsi alla stazione ferroviaria (noi siamo andati, per sicurezza, alla stazione di Tokyo) nell'ufficio apposito (il JAPAN RAIL PASS exchange office. Nella stazione di Tokyo è chiaramente indicato da cartelli e frecce), compilare un modulo e attendere la consegna del pass

Per una descrizione approfondita di tipi e prezzi, consiglio di fare riferimento a questa pagina.
Per dovere di cronaca noi abbiamo pagato 14 giorni di Rail Pass 355€.
Sito ufficiale del Japan Rail Pass.

A proposito del ritiro, vorrei segnalare l'efficienza di questo ufficio: la signorina che aveva il compito di seguirci ha corretto velocemente in penna rossa gli errori che abbiamo commesso compilando il modulo (per esempio il numero quattro va scritto in un certo modo)


e in pochi istanti ci ha consegnato il pass.
Una curiosità: il Rail Pass non è quasi mai controllato. Per usarlo basta passare a fianco dei controllori e mostrarlo, pertanto si evitano i tornelli. La maggior parte delle volte non ce l'hanno mai guardato. Che siano talmente abituati all'onestà che non immaginano neppure quanto una persona malintenzionata possa passargli accanto ed entrare in stazione facendo finta di avere il pass, ma a conti fatti senza pagare?

Alcune foto del Rail Pass..click per ingrandire

prenotazione:




Rail Pass:


[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 2.2. Il primo giorno

Una rinfrescata e via di corsa fuori, perchè la fame comincia a farsi sentire.
Davanti all'Hotel c'è un tipico venditore di ramen (un piccolo chioschetto in legno in mezzo a due palazzi di metallo. Ah! Il Giappone..) ma non siamo ancora a pronti per questo, decidiamo di tenercelo buono perchè presto sarà nostro, su questo non c'è dubbio.
Il quartiere non è poi così grande come avevamo ipotizzato, ma sa il fatto suo, considerando che c'è più di un palazzo occupato, per tutti i suoi piani, da ristoranti di ogni tipo.
Decidiamo di entrare in uno a caso. La gente è scherzosa, socievole, bevono, fumano e ridono. Molto distante dalla rinomata compostezza dei Giapponesi in cui abbiamo sempre creduto.
Il menù è in giapponese e in inglese, oltre ad essere corredato da fotografie dei piatti. Scegliamo e finalmente il primo vero pasto in Giappone. Il prezzo è conveniente, al contrario di quello che credevamo, ma per quanto concerne il cibo e in generale il costo della vita, ho già in programma un post a parte.
Abbracciamo questo momento di tranquillità e ce lo portiamo dolcemente in strada fino all'Hotel, domani sarà una giornata piena zeppa di sorprese.

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 2.1. Il primo giorno


Lo Shiba Park è un Hotel che vale più delle 3 stelle che sfoggia, due enormi costruzioni si susseguono, separate da una piccola stradina.
Lo Staff dell'Hotel sa già come trattare gli stranieri mezzi rincoglioniti come noi, ci basta consegnare la prenotazione e compilare un modulo per ottenere le chiavi.
Ci accompagnano oltre la stradina a cui facevo riferimento in precedenza, su per l'ascensore e direttamente nelle camere, due doppie una a fronte dell'altra.
Come ogni bravo turista che si rispetti, la prima cosa da fare è accendere la televisione ed entrare in bagno per scoprire se davvero la "tazza" fa quello che ci hanno raccontanto in giro.
Nulla da segnalare per quanto riguarda la televisione, anche se una volta siamo riusciti a trovare lo show dei Gaki No Tsukai.
Il bagno, invece, è fornito di tutto quello che servirebbe a un viaggiatore che si è dimenticato la borsa a casa: rasoi usa e getta, spazzolini usa e getta, cotton fioc, spazzole usa e getta, saponette usa e getta, dentifricio usa e getta.
Se siete amanti dell'accappatoio il consiglio è di portarselo da casa perchè li troverete un asciugamano piccolo e uno grande. Punto.
Alcuni trovano imbarazzate parlarne ma credo sia doveroso: a fianco della tazza troviamo una sorta di piccolo pannello di controllo elettronico. I bottoni indicano, tramite disegnini intuitivi, il loro scopo: spruzzo (bidet soft. Un tubicino fa la sua comparsa e spruzza niente più che vapore acqueo), getto (bidet vero e proprio. Il tubicino di cui sopra spruzza un getto di acqua calda, tiepida o fredda a seconda della nostra scelta), caldo/freddo (per il getto), riscaldamento (non tutti i bagni giapponesi erano dodati di questa chicca: il riscalamento vero e proprio della tazza. Un ottimo rimedio in caso di mattinate particolarmente fredde!).

Foto di weegolo, flickr (all rights reserved).

Finalmente, buttati nel letto, ci rendiamo conto di dove siamo e cosa stiamo facendo. Una risata liberatoria è doverosa in queste circostanze.
Sito ufficiale dello Shiba Park Hotel.

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 2. Il primo giorno

Non è ancora giunto il momento di vedere il cielo del Giappone. Sarà effettivamente buio?
Ci si pone davanti un altro problema (si, lo so, non siamo partiti preparatissimi): come trovare quest'altra linea?
Ancora una volta spaesati ci scostiamo dalla folla per respirare un attimo e consultare la cartina. Niente, ancora non ci siamo abituati. Una signorina in tailleur nota la nostra difficoltà (più avanti avremmo imparato che fermarsi in mezzo alla strada e guardare dubbiosi una cartina è il modo perfetto per far fermare il primo giapponese che conosce un pò l'inglese), dopo una breve ma intensa spiegazione ci dice che sa quale linea dobbiamo prendere e si offre di accompagniarci fino all'ingresso!
Dopo 3 o 4 scale mobili (rimanendo rigorosamente a sinistra. La parte destra è territorio di caccia per chi va di corsa), dopo lunghissimi corridoi traboccanti di gente indaffarata e indifferente, dopo virate improvvise, arriviamo davanti alla tanto agognata linea. La signorina ci aiuta ancora una volta per i biglietti, Dio la benedica, e prima di congedarsi ci domanda da dove veniamo. "Italia".
Un sorriso si fa strada sul suo volto. Un sorriso sincero, non di circostanza. Durante la nostra permanenza non sarà la sola a reagire in questo modo dopo aver saputo le nostre "origini".

Il viaggio in treno si svolge senza alcuna difficoltà, ma fuori è davvero buio.
La stazione di Hamamatsucho è come previsto meno affollata di quella di Tokyo, qui si può respirare, ci si può fermare all'improvviso senza correre il rischio di venire investiti da un Giapponese che si guarda le scarpe e ascolta la musica con le cuffie.
Con calma ci sistemiamo e ci prepariamo a quella che sarebbe stata l'ultima (si spera) fatica della giornata: il trasloco delle nostre stanche membra appesantite dalle valigie fino all'Hotel.
Un'altra megamappa illuminata ci risolve in parte il problema, almeno sappiamo quale uscita prendere. Giù per le scale e, davvero a ripensarci non ci credo ancora, il cielo Giapponese! Buio, senza traccia di stelle, ma è pur sempre qualcosa non avere un tetto sopra la testa.
L'Hotel, stando a quanto ci informa la cartina (o meglio: a quanto capiamo da essa), sembrerebbe vicino a dove ci troviamo noi. Le proporzioni però, in particolare se ti trovi a Tokyo con due occhiaie fino alle caviglie e due valigioni da portare in giro, sono ingannevoli.
Nessun taxi, per carità, ancora adesso mi domando perchè non abbiamo preso un taxi. Ancora troppo inesperti, perchè avremmo potuto imbatterci in taxi del genere:


e ne sarebbe valsa la pena.
La camminata è faticosa ma il gioco vale la candela: attorno a noi finalmente vediamo dal vivo ciò che abbiamo sempre visto e ammirato attraverso un video: palazzi altissimi, luci in quantità. Considerando che il quartiere nel quale ci siamo trovati ad alloggiare non è di certo nei top 10 dei quartieri di Tokyo, l'eccitazione torna a galla.
Anche qui riusciamo quasi a perderci, ma non ci serve più nessun aiuto, la cartina parla chiaro, basta consultarla a ogni isolato.
Finalmente scorgiamo l'Hotel e i Samurai Pompieri dei tombini sulla sua strada O_o''


L'impatto è stato più forte del previsto ma non è ancora arrivata l'ora di riposare.

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 1.3. Il Viaggio, l'arrivo.

Una gigantesca mappa a sfondo illuminato ci sbarra la via, è la salvezza. Sappiamo che per raggiungere lo Shiba Park Hotel non è necessario uscire da questa stazione, basta prendere un'altra linea (del treno)! Precisamente seguendo il percorso sottolineato in questa cartina (in verde fluorescente, uno dei pochi che non hanno ancora usato per segnare le linee!):

NB: clicca per ingrandire.


che ci porta giusto giusto ad Hamamatsucho.

martedì 11 gennaio 2011

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 1.2. Il Viaggio, l'arrivo.

Finalmente siamo pronti per uscire e vedere il cielo Giapponese!
No!
Per arrivare a Tokyo dobbiamo prendere il treno. Il treno si prende direttamente in aeroporto. La prima volta ci è andata decisamente male, il treno per cui avevamo il biglietto è partito appena un minuto prima di noi (colpa nostra, non sapevamo esattamente dove andare e non eravamo ancora abituati alle indicazioni). Il personale dell'aeroporto ci è venuto subito incontro, una signora ci ha immediatamente spiegato dove e come prendere il treno, poi ci ha aiutato a fare un altro biglietto che NON abbiamo pagato, perchè in fondo non avevamo utilizzato quello precedente. Comodo. Non mi sembra il caso di fare l'ennesimo paragone con quello che capita da noi.
Il treno era pulitissimo e fresco di aria condizionata (non esiste al mondo un posto che sfrutti l'aria condizionata tanto quanto il Giappone), da una piccola televisione venivano dati gli ultimi aggiornamenti circa le quotazioni di borsa, e fuori dai finestrini...fuori dai finestrini?? Il nulla.
Pareva quasi notte fonda, ma in fondo erano da poco passate le 18:00. I finestrini erano oscurati? Non potevano esserlo così tanto.
Il viaggio, quindi, è stato anonimo per circa un'oretta, giusto il tempo di raggiungere la periferia di Tokyo...

Luci!
Buio.
Luci! Da vie che ogni tanto apparivano e scomparivano in pochi secondi.
Buio.

Questo è stato il nostro stravagante primo viaggio nella metropoli.
Dopo circa due ore di viaggio arriviamo finalmente alla stazione di Tokyo. Gentilmente ci aiutano a spostare i nostri ingombranti bagagli e via, verso la luc..non ancora.
Per definire la stazione di Tokyo sono sufficienti due termini: "immensa" e "città". Trattasi di una città nella città, passatemi il gioco di parole. Per rendere una mezza idea date un'occhiata alla piantina:


Clicca qui per una piantina interattiva [Mapion].

Un gigantesco flusso di persone pare venirci addosso e evitarci all'ultimo secondo. Ci sentiamo spaesati.
Come fanno a non scontrarsi tutti?


Un pò tentennanti ci avviamo verso la prima uscita che scorgiamo...


...grosso errore, le uscite sono decine e lontanissime tra loro. Nei corridoi di questo immenso tunnel di metallo scorgiamo una miriade di ristoranti, giornalai, negozi dei quali non riusciamo a capire l'utilità.

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 1.1. Il Viaggio, l'arrivo.


Stanchi morti ma felici, finalmente sbarchiamo in terra Nipponica! Il viaggio sfiancante non è servito a buttarci giù di morale.
Dopo l'atterraggio (a cui NON sono seguiti gli applausi tipicamente italiani -_-) tutti i passeggeri confluiscono in un unico punto in attesa di salire su una sorta di "monorotaia" che porta i passeggeri dal Terminal 1 al Terminal 2, il tutto sempre senza vedere neanche uno sprazzo di cielo giapponese.


Piccola nota dolente: abbiamo aspettato molto prima di riuscire a salire sulla "monorotaia", precisamente 2 giri (circa 5 minuti l'uno dall'altro). Non mi è dato capire se ci sono stati problemi tecnici o troppi passeggeri, ma una volta resomi conto di questo sistema di trasporto mi sarei aspettato di vedere più di 2 monorotaie fare avanti e indietro.


Dopo le consuete code per controlli di routine (su questo sono particolarmente, e giustamente, rigidi) arriviamo al ritiro bagagli e incredibilmente vediamo già i nostri tolti dal nastro e posti a lato. Tutti i nostri bagagli. Insieme.
Ora, non vi viene da pensare a tutte le volte che siete rimasti mezz'ora in coda davanti ai nastri del ritiro bagagli in Italia, con la costante sensazione di non vedere mai più la vostra roba?
Sito ufficiale dell'aeroporto internazionale di Narita.

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 1. Il Viaggio, l'arrivo.


La paura (della noia) in un viaggio aereo di 13 / 14 ore è tanta, per fortuna gli aerei della compagnia Japan Airlines (Jal) ci hanno pensato apportando diversi svaghi per far passare il tempo durante il tragitto.
Questo svago ha tanti nomi: MAGIC-I, MAGIC-II, MAGIC-III, MAGIC-IVI ma un solo scopo: l'intrattenimento.


Si tratta di un piccolo televisore interattivo installato sullo schienale di ogni poltrona (a lato della poltrona in caso di prima fila) munito di telecomando e cuffie.
Con il Magic è possibile guardare film (in inglese o in giapponese, a volte capita l'italiano), ascoltare una trentina di radio, controllare temperatura esterna, altezza, velocità e posizione dell'aereo, attivare le due telecamere che riprendo tutto ciò che succede davanti e sotto lo scafo (divertente in particolare durante la partenza e l'atterragio. Il nostro è stato un volto per la maggior parte notturno, pertanto non siamo stati in grado di ammirare molto il paesaggio ad alta quota).
Clicca qui per leggere i dettagli.
Video del magic:



Tratto dal blog di nicolaingiappone (splendido blog, ricchissimo di post, video e immagini. All rights reserved).

Nulla da segnalare per quanto riguarda il mangiare a bordo. La scelta era tra due menù, classico per i viaggi intercontinentali. Almeno non ho avuto mal di pancia ^ ^
Alcuni consigli utili per il viaggio:
  • Può capitare di sentire freddo così come di sentire caldo, quindi è consigliabile vestirsi a strati
  • Personalmente mi sono pentito di non aver portato una di quelle ciambelle da appoggiare al collo, mi avrebbero fatto molto comodo. Si possono trovare all'aeroporto, ma sono più care, quindi meglio portarsele da casa. Sono gonfiabili, quindi occupano pochissimo spazio.
  • Utilizzate per il viaggio delle scarpe comode da togliere e indossare a vostro piacimento.
  • A una certa ora le luci vengono abbassate, se avete intenzione di dormire e vi danno comunque fastidio portatevi una mascherina per gli occhi.
  • Meglio cercare di stare svegli durante il viaggio, all'arrivo riuscirete ad abituarvi di più al fuso orario.

Sito ufficiale della Jal.

[Giappone 2007] Itinerario



Abbiamo deciso di non rimanere fermi. Un viaggio in Giappone non capita spesso, e sembrava giusto visitare quanto più possibile, dal più piccolo tempio shintoista di montagna, al più alto grattacelo della più grande metropoli al mondo.
Partendo da queste supposizioni, e dopo una decina di modifiche, come itenerario finale è stato stabilito il seguente:

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Voli:
- Andata partenza 19/09 ore 21.40 da Malpensa / arrivo 20/09 ore 16.45 a Tokyo (Nara)
- Ritorno partenza 08/10 ore 13.20 da Tokyo / arrivo 18.45 a Malpensa

Alberghi:
* 20- 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo
* 25-27/09 Hotel Karasuma di Kyoto
* 27-28/09 Hotel Sunroute di Nara
* 28-29/09 Hotel Sunroute di Himeji
* 29-30/09 Hotel New Hankyu di Osaka
* 30/09 – 07/10 Hotel Shiba Park di Tokyo
* 07/10 – 08/10 Hotel Ana Aeroporto Tokyo Narita.

Nei costi bisogna prevedere:
- Voli = circa 1000 euro
- Alberghi = circa 1000 euro
- RailPass 14 gg = circa 350 euro (rinnovabile per più giorni)
- Gite
- Pratiche varie dell'agenzia
- Assicurazione base e medica

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All'agenzia di viaggi va tutto il mio ringraziamento per l'immensa disponibilità.
Ad ogni periodo o ad ogni luogo verrà dedicato un intervento sul blog (sempre di riuscirci e sempre di averne la voglia).

Nuova etichetta: [Giappone 2007] Correva l'anno 2006...Prefazione

Da oggi scriverò alcuni post del viaggio in Giappone che abbiamo fatto nell'ormai lontanissimo 2007. Li avevo già inseriti altrove, ma ho preferito raccoglierli tutti in questo blog.


A dir la verità è successo tutto in fretta, forse troppo. L'idea di un viagio in Giappone era nell'aria già da un pò di tempo, ma era sempre stata presa come un "qualcosa da fare almeno una volta prima di morire".
Per rendere più chiara questa prefazione devo specificare che lavoro nello staff del sito FFOnline (FINAL FANTASY Online Italia Tutto sui Final Fantasy), dedicato ad una particolare saga videoludica giapponese. Qui ho conosciuto altre persone appassionate come il sottoscritto e desiderose di volare dall'altra parte del mondo. Così, da un giorno all'altro (o almeno appena siamo stati economicamente in grado), abbiano deciso di organizzare questo viaggio. Quando scrivo "da un giorno all'altro", intendo veramente "da un giorno all'altro".
Simulazione di dialogo:

"Allora ci andiamo o no??"
"Ok"
"Va bene"
"No problem"
"idem"


Basta chiedere.
Da soli non saremmo stati in grado di stabilire luoghi, alberghi, visite ecc...per questa ragione ci siamo rivolti ad una agenzia di viaggi con la quale siamo riusciti a redigere un itinerario invidiabile.
Avremmo dovuto essere in 5 a partire (e qui ne approfitto per presentare i miei compagni di viaggio): il sottoscritto, Jgor, Marco, Marta e Sabrina. 3 su 4 sono già iscritti a questo forum e fanno parte dello Staff di GS (GameSource). Dopo alcuni problemi Sabrina è stata purtroppo costretta a rinunciare : /
Ora che ripenso alle classiche discussioni sul tempo che avremmo trovato, sul cibo, sul vestiario che avremmo dovuto portare, sulle valige, sui biglietti, sul fuso orario ecc.. mi scappa un sorriso, perchè a giochi fatti tutto s'è svolto nel modo più naturale possibile.

lunedì 10 gennaio 2011

富士山, sei tornato!

E' riapparso.
Da Tokyo latita ma ogni tanto, in particolare in inverno, il Fuji-san si riesce a vedere nitidissimo nonostante sia distante 160 Km dalla capitale nipponica. Eccolo!