venerdì 18 dicembre 2009

Presentazione di "Ore Giapponesi" in giapponese


Qualche settimana fa siamo andati all'Istituto Italiano di Cultura a Tokyo (sito ufficiale), a Chiyoda-ku - Tokyo, per assistere alla presentazione ufficiale del famoso libro "Ore Giapponesi" di Fosco Maraini per la prima volta in lingua giapponese. Chi è Fosco Maraini? Nato a Firenze nel 1912 è stato un etnologo, orientalista, alpinista, fotografo, scrittore e poeta italiano.
Maraini si laureò in Scienze Naturali e Antropologiche all'Università degli Studi di Firenze. Nel 1937 raggiunse l'orientalista maceratese Giuseppe Tucci, che conosceva assai bene sanscrito, tibetano, hindi, nepali, bengali e altre lingue asiatiche, in una spedizione in Tibet, alla quale ne sarebbe seguita un'altra undici anni più tardi, nel 1948. Da tale esperienza scaturì la grande passione che lo portò a dedicarsi allo studio delle culture e dell'etnologia orientale e a scrivere Segreto Tibet.
Prima della seconda guerra mondiale, Maraini si trasferì in Giappone, dapprima nel Hokkaidō, a Sapporo, e poi nel Kansai e a Kyōto, come lettore di lingua italiana per la celebre università locale. L'8 settembre 1943 si trovava a Tokyo e rifiutò, assieme alla moglie, di aderire alla Repubblica di Salò. Venne quindi internato in un campo di concentramento a Nagoya con tutta la sua famiglia. Durante la prigionia compì un gesto d'alto significato simbolico per la cultura giapponese: alla presenza dei comandanti del campo di concentramento si tagliò il mignolo della mano sinistra con una scure. Non ottenne la libertà, ma una capretta ed un orticello permisero alla famiglia Maraini di sopravvivere. Finita la guerra tornò in Italia, per poi ripartire verso nuove mete quali il Tibet, Gerusalemme, il Giappone e la Corea.
Conosciuto per i suoi numerosi lavori fotografici in Tibet e in Giappone, Maraini fotografò le catene del Karakorum e dell'Hindu Kush, l'Asia centrale e l'Italia in generale; fu insegnante di lingua e letteratura giapponese all'Università di Firenze e uno dei massimi esperti di cultura delle popolazioni Ainu del Nord del Giappone.
Noto anche come alpinista, svolse la sua attività principalmente nelle Dolomiti, dove compì le sue prime ascensioni con Emilio Comici, Tita Piaz e Sandro del Torso. Partecipò inoltre ad alcune importanti spedizioni del Club Alpino Italiano: quella del 1958 al Gasherbrum IV (7980 m, nel Karakorum, Pakistan), guidata da Riccardo Cassin, e quella del 1959 organizzata dalla sezione di Roma del CAI al Saraghrar Peak (7350 m, nell'Hindu Kush, Pakistan), guidata da Franco Alletto e Paolo Consiglio. Su entrambe le spedizioni scrisse un libro: Gasherbrum 4, Baltoro, Karakorum e Paropamiso.
Dopo aver divorziato da Topazia Alliata, nel 1970 sposò in seconde nozze la giapponese Mieko Namiki con la quale visse a Firenze, nella villa paterna di Torre di Sopra, presso il Poggio Imperiale, lavorando alla sistemazione del suo archivio fotografico e dei suoi moltissimi libri rari.
È morto nel giugno del 2004, con la volontà di essere seppellito in un piccolo cimitero della Garfagnana.


Una delle sue opere più importanti è senza dubbio "Ore Giapponesi" è il racconto di un viaggio compiuto da Fosco Maraini a cavallo degli anni 1953-1954, ma Ore giapponesi attinge anche dal patrimonio di conoscenze acquisite dall’autore negli anni che vanno dal 1938 al 1946 quando, per undici lunghi mesi, Maraini fu internato in un campo di prigionia da cui rischiò di non uscire vivo, a causa delle posizioni assunte in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943 *. Nell’edizione del 2000 di Ore Giapponesi, Maraini colma un divario di quasi 50 anni con delle note che si riferiscono ai suoi viaggi più recenti e ci aggiorna sui mutamenti, a volte orripilanti, a volte encomiabili, ma sempre straordinari, sopravvenuti nel frattempo.
Ore Giapponesi è un viaggio svolto in condizioni ideali, con mezzi economici sufficienti, l'assistenza di amici del posto e una acquisita familiarità con la cultura di un Paese altrimenti impenetrabile, a causa non solo della lingua, ma anche della scrittura e delle consuetudini, a volte poco comprensibili ai suoi stessi cittadini. «Anche da noi un avvocato incontra delle difficoltà a leggere uno scritto di chimica [...] Di fronte invece ad ideogrammi di una disciplina diversa da quella abituale occorre un ulteriore studio approfondito, non dico per capire, ma per compitare». (italialibri.net)


Senza dubbio Ore Giapponesi è un testo fondamentale per chiunque desideri approcciarsi al mondo nipponico e per tutti coloro che, già esperti, desiderano approfondire le proprie conoscenze.

La presentazione è stata molto interessante: si è svolta in un'aula magna all'interno dell'Istituto Italiano di Cultura dalle ore 18:30 alle 20:30 circa. Molte persone sono intervenute a questo evento e grazie anche all'aiuto della traduzione simultanea tramite appositi auricolari siamo stati in grado di apprezzare ancora di più l'evento.
Qui di seguito l'intero programma della serata:

18:30-18:35: Saluto introduttivo: Umberto Donati, Direttore IIC Tokyo.
18:35-18:40: Saluto: Vincenzo Petrone, Ambasciatore d'Italia in Giappone.
18:40-18:45: Intervento del traduttore: Prof. Atsushi Okada, Prof. Università di Kyoto.
18:45-19:00: Intervento: Prof. Tomotada Iwakura "Raccontando Fosco: lo sguardo di un italiano sul Giappone".
19:00:-19:15: Lettura dei brani scelti dal libro: Otani Tomoemon (Attore di kabuki).
19:15-19:35: Incontro: Prof. Corrado Molteni, Addetto accademico e culturale, Ambasciata d'Italia. Dott. Pio D'Emilia, giornalista SKY TG24.
19:35-20:15: Proiezione del documentario "Lettere d'amore del Giappone: le amicizie di Fosco".
20:15-20:20: Chiusura della serata: Sig.ra Mieko Maraini.



La serata si è poi conclusa con un buffet per tutti e un giro per il quartiere alla ricerca di tempi buddhisti e shintoisti con Melania, che lavora al IIC di Tokyo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

se si tratta dello stesso testo che è nella tua libreria a questo punto penso che lo leggerò!
Midori

Davide ha detto...

mmm si, se ha la copertina come quella della foto che ho pubblicato e pesa un quintale è lui

Anonimo ha detto...

prime 50pagine del libro.....
un po' complicati questi giapponesi ma molto affascinanti!
Midori

Ivano ha detto...

Attraverso il mio amore per il Giappone ho conosciuto Fosco Maraini e attraverso questo libro ho amato ancora di più il Giappone...
Splendido volume, ricco, spiritoso, profondo e leggero ad un tempo, e in alcune pagine anche "rispettosamente irriverente" nella natura di un grande scrittore profondamente fiorentino come Maraini. Ritrovo affinità sorprendenti con molte pagine di Tiziano Terzani che, nonostante avesse pareri diversi sulla "giapponesità" condivide con Maraini la libertà di giudizio, la profondità di pensiero e la maestria dello scrivere semplice e arguto.
grazie Fosco di quanto ci hai lasciato.