martedì 11 gennaio 2011

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 1.2. Il Viaggio, l'arrivo.

Finalmente siamo pronti per uscire e vedere il cielo Giapponese!
No!
Per arrivare a Tokyo dobbiamo prendere il treno. Il treno si prende direttamente in aeroporto. La prima volta ci è andata decisamente male, il treno per cui avevamo il biglietto è partito appena un minuto prima di noi (colpa nostra, non sapevamo esattamente dove andare e non eravamo ancora abituati alle indicazioni). Il personale dell'aeroporto ci è venuto subito incontro, una signora ci ha immediatamente spiegato dove e come prendere il treno, poi ci ha aiutato a fare un altro biglietto che NON abbiamo pagato, perchè in fondo non avevamo utilizzato quello precedente. Comodo. Non mi sembra il caso di fare l'ennesimo paragone con quello che capita da noi.
Il treno era pulitissimo e fresco di aria condizionata (non esiste al mondo un posto che sfrutti l'aria condizionata tanto quanto il Giappone), da una piccola televisione venivano dati gli ultimi aggiornamenti circa le quotazioni di borsa, e fuori dai finestrini...fuori dai finestrini?? Il nulla.
Pareva quasi notte fonda, ma in fondo erano da poco passate le 18:00. I finestrini erano oscurati? Non potevano esserlo così tanto.
Il viaggio, quindi, è stato anonimo per circa un'oretta, giusto il tempo di raggiungere la periferia di Tokyo...

Luci!
Buio.
Luci! Da vie che ogni tanto apparivano e scomparivano in pochi secondi.
Buio.

Questo è stato il nostro stravagante primo viaggio nella metropoli.
Dopo circa due ore di viaggio arriviamo finalmente alla stazione di Tokyo. Gentilmente ci aiutano a spostare i nostri ingombranti bagagli e via, verso la luc..non ancora.
Per definire la stazione di Tokyo sono sufficienti due termini: "immensa" e "città". Trattasi di una città nella città, passatemi il gioco di parole. Per rendere una mezza idea date un'occhiata alla piantina:


Clicca qui per una piantina interattiva [Mapion].

Un gigantesco flusso di persone pare venirci addosso e evitarci all'ultimo secondo. Ci sentiamo spaesati.
Come fanno a non scontrarsi tutti?


Un pò tentennanti ci avviamo verso la prima uscita che scorgiamo...


...grosso errore, le uscite sono decine e lontanissime tra loro. Nei corridoi di questo immenso tunnel di metallo scorgiamo una miriade di ristoranti, giornalai, negozi dei quali non riusciamo a capire l'utilità.

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