mercoledì 12 gennaio 2011

[Giappone 2007] 20/09 - 24/09 Hotel Shiba Park di Tokyo. Parte 2. Il primo giorno

Non è ancora giunto il momento di vedere il cielo del Giappone. Sarà effettivamente buio?
Ci si pone davanti un altro problema (si, lo so, non siamo partiti preparatissimi): come trovare quest'altra linea?
Ancora una volta spaesati ci scostiamo dalla folla per respirare un attimo e consultare la cartina. Niente, ancora non ci siamo abituati. Una signorina in tailleur nota la nostra difficoltà (più avanti avremmo imparato che fermarsi in mezzo alla strada e guardare dubbiosi una cartina è il modo perfetto per far fermare il primo giapponese che conosce un pò l'inglese), dopo una breve ma intensa spiegazione ci dice che sa quale linea dobbiamo prendere e si offre di accompagniarci fino all'ingresso!
Dopo 3 o 4 scale mobili (rimanendo rigorosamente a sinistra. La parte destra è territorio di caccia per chi va di corsa), dopo lunghissimi corridoi traboccanti di gente indaffarata e indifferente, dopo virate improvvise, arriviamo davanti alla tanto agognata linea. La signorina ci aiuta ancora una volta per i biglietti, Dio la benedica, e prima di congedarsi ci domanda da dove veniamo. "Italia".
Un sorriso si fa strada sul suo volto. Un sorriso sincero, non di circostanza. Durante la nostra permanenza non sarà la sola a reagire in questo modo dopo aver saputo le nostre "origini".

Il viaggio in treno si svolge senza alcuna difficoltà, ma fuori è davvero buio.
La stazione di Hamamatsucho è come previsto meno affollata di quella di Tokyo, qui si può respirare, ci si può fermare all'improvviso senza correre il rischio di venire investiti da un Giapponese che si guarda le scarpe e ascolta la musica con le cuffie.
Con calma ci sistemiamo e ci prepariamo a quella che sarebbe stata l'ultima (si spera) fatica della giornata: il trasloco delle nostre stanche membra appesantite dalle valigie fino all'Hotel.
Un'altra megamappa illuminata ci risolve in parte il problema, almeno sappiamo quale uscita prendere. Giù per le scale e, davvero a ripensarci non ci credo ancora, il cielo Giapponese! Buio, senza traccia di stelle, ma è pur sempre qualcosa non avere un tetto sopra la testa.
L'Hotel, stando a quanto ci informa la cartina (o meglio: a quanto capiamo da essa), sembrerebbe vicino a dove ci troviamo noi. Le proporzioni però, in particolare se ti trovi a Tokyo con due occhiaie fino alle caviglie e due valigioni da portare in giro, sono ingannevoli.
Nessun taxi, per carità, ancora adesso mi domando perchè non abbiamo preso un taxi. Ancora troppo inesperti, perchè avremmo potuto imbatterci in taxi del genere:


e ne sarebbe valsa la pena.
La camminata è faticosa ma il gioco vale la candela: attorno a noi finalmente vediamo dal vivo ciò che abbiamo sempre visto e ammirato attraverso un video: palazzi altissimi, luci in quantità. Considerando che il quartiere nel quale ci siamo trovati ad alloggiare non è di certo nei top 10 dei quartieri di Tokyo, l'eccitazione torna a galla.
Anche qui riusciamo quasi a perderci, ma non ci serve più nessun aiuto, la cartina parla chiaro, basta consultarla a ogni isolato.
Finalmente scorgiamo l'Hotel e i Samurai Pompieri dei tombini sulla sua strada O_o''


L'impatto è stato più forte del previsto ma non è ancora arrivata l'ora di riposare.

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